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Carbonia chiede alla ASL il rispetto delle direttive nella cura a domicilio dei pazienti in area critica
Data di inizio:
Lunedì, 8 Febbraio, 2016 - 10:12
Data di fine:
Lunedì, 8 Febbraio, 2016 - 10:12
Il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, ha scritto una lettera al Commissario straordinario della ASL 7, Antonio Onnis, per chiedere che il progetto per la “riqualificazione della cura a domicilio dei pazienti in area critica con il coinvolgimento dei caregiver e degli assistenti alla persona” sia ridefinito sulla base delle indicazioni della Regione.
Il Comune di Carbonia ha ricevuto una nota con cui la Regione comunica che, entro il 30 gennaio 2016, la ASL avrebbe dovuto concludere la fase di reclutamento dei pazienti da coinvolgere nella sperimentazione ed entro i 10 giorni successivi devono essere inviati alla Regione i progetti sperimentali, predisposti congiuntamente dal Comune, dalla ASL e dalla persona interessata o da un suo familiare.
Ad oggi, non è pervenuta al nostro Comune alcuna comunicazione in merito da parte della ASL e questo potrebbe comportare un rallentamento nella tempistica.
Vi sono, inoltre, elementi di difformità nell'attuazione del progetto, tra quanto previsto dalla Regione e quanto comunicato dalla ASL ai destinatari del progetto. La Regione, infatti, prevede che il reclutamento degli infermieri coinvolti avvenga presso “le unità di rianimazione che hanno in carico il paziente", mentre nella comunicazione della ASL si parla genericamente di "personale infermieristico esperto”.
Si fa notare, ancora, che il progetto prevede che il team di rianimazione valuti il livello di conoscenze acquisite e relative autonomie nella gestione sicura del paziente critico, mentre la ASL intende affidare tale valutazione al "team di infermieri esperti".
Per la Regione, nella 4ª fase del progetto, caregiver e assistenti familiari devono procedere in autonomia, sostenuti dall'intervento dell'infermiere di rianimazione per 3 volte la settimana, con il coordinamento del coordinatore infermieristico della rianimazione di riferimento; la ASL prevede, invece, che "fino alla data definita il caregiver e gli assistenti familiari individuati, procederanno in autonomia sostenuti dall'intervento dell'infermiere esperto. Il coordinamento di tale processo assistenziale sarà a carico del coordinatore infermieristico esperto di area critica che, qualora ne ravveda la necessità, si raccorderà con la U.O. di riferimento e/o con la rianimazione".
Emergono, dunque, sostanziali differenze nella realizzazione del progetto, tali da poter pregiudicare gravemente la sua efficacia, nonchè limitare in modo significativo la partecipazione di pazienti e familiari.
Per questo motivo, il Sindaco chiede di prevedere una ridefinizione del progetto in linea con le indicazioni date dalla Regione, in modo da garantire una sperimentazione qualitativamente efficace, che possa portare ad un reale miglioramento nella cura e assistenza a persone e famiglie già così duramente provate.
Carbonia, 5 febbraio 2016 - Giuseppe Casti
Il Comune di Carbonia ha ricevuto una nota con cui la Regione comunica che, entro il 30 gennaio 2016, la ASL avrebbe dovuto concludere la fase di reclutamento dei pazienti da coinvolgere nella sperimentazione ed entro i 10 giorni successivi devono essere inviati alla Regione i progetti sperimentali, predisposti congiuntamente dal Comune, dalla ASL e dalla persona interessata o da un suo familiare.
Ad oggi, non è pervenuta al nostro Comune alcuna comunicazione in merito da parte della ASL e questo potrebbe comportare un rallentamento nella tempistica.
Vi sono, inoltre, elementi di difformità nell'attuazione del progetto, tra quanto previsto dalla Regione e quanto comunicato dalla ASL ai destinatari del progetto. La Regione, infatti, prevede che il reclutamento degli infermieri coinvolti avvenga presso “le unità di rianimazione che hanno in carico il paziente", mentre nella comunicazione della ASL si parla genericamente di "personale infermieristico esperto”.
Si fa notare, ancora, che il progetto prevede che il team di rianimazione valuti il livello di conoscenze acquisite e relative autonomie nella gestione sicura del paziente critico, mentre la ASL intende affidare tale valutazione al "team di infermieri esperti".
Per la Regione, nella 4ª fase del progetto, caregiver e assistenti familiari devono procedere in autonomia, sostenuti dall'intervento dell'infermiere di rianimazione per 3 volte la settimana, con il coordinamento del coordinatore infermieristico della rianimazione di riferimento; la ASL prevede, invece, che "fino alla data definita il caregiver e gli assistenti familiari individuati, procederanno in autonomia sostenuti dall'intervento dell'infermiere esperto. Il coordinamento di tale processo assistenziale sarà a carico del coordinatore infermieristico esperto di area critica che, qualora ne ravveda la necessità, si raccorderà con la U.O. di riferimento e/o con la rianimazione".
Emergono, dunque, sostanziali differenze nella realizzazione del progetto, tali da poter pregiudicare gravemente la sua efficacia, nonchè limitare in modo significativo la partecipazione di pazienti e familiari.
Per questo motivo, il Sindaco chiede di prevedere una ridefinizione del progetto in linea con le indicazioni date dalla Regione, in modo da garantire una sperimentazione qualitativamente efficace, che possa portare ad un reale miglioramento nella cura e assistenza a persone e famiglie già così duramente provate.
Carbonia, 5 febbraio 2016 - Giuseppe Casti
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