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Home › Eventi › Affiliato al servizio telefonico nazionale 1522 il Centro provinciale per la cultura della nonviolenza
Affiliato al servizio telefonico nazionale 1522 il Centro provinciale per la cultura della nonviolenza
Data di inizio: 
Giovedì, 15 Gennaio, 2015 - 10:42
Data di fine: 
Giovedì, 15 Gennaio, 2015 - 10:42
Programmato nel 2011 ed operativo da maggio del 2012, il Centro provinciale per la cultura della nonviolenza ha appena ottenuto, dal Ministero per le Pari Opportunità, l’affiliazione al servizio telefonico nazionale di pubblica utilità 1522.
Il Centro è supportato da un Accordo di Programma che vede coinvolti tutti gli Enti necessari alla rete per la lotta alla violenza (Forze dell'Ordine, Tribunali, ASL7, Comuni, Sindacati, Associazioni del privato sociale).
Non essendo ancora finanziato dalla Regione Sardegna, fino ad oggi il servizio ha potuto funzionare grazie ai fondi messi a disposizione esclusivamente dalla Provincia, compresa l'attuale Gestione commissariale: inizialmente aperto solo nel territorio comunale di Carbonia, a partire dal mese di Maggio di quest'anno, grazie alla ASL 7, che ha messo a disposizione i locali, e alla collaborazione dell'Amministrazione comunale, lo Sportello d’Ascolto è stato attivato anche ad Iglesias, inizialmente presso l’Ospedale S.Barbara, ora è stato trasferito nei locali dell'ex pronto soccorso dell'ospedale CTO, in quanto ritenuti più idonei ed accoglienti.
Il Centro si è posto come obiettivi prioritari quelli di promuovere e valorizzare  la “Cultura della Nonviolenza”, attivando, allo scopo, misure per contrastare i maltrattamenti fisici, psicologici e/o economici, le molestie e i ricatti a sfondo sessuale in tutti gli ambiti sociali, a partire da quello familiare.
Nello specifico, i servizi gratuiti offerti dal Centro sono:
• Accoglienza ed ascolto telefonico o in sede, prima consulenza, prima lettura del bisogno, informazione e consulenza riguardo i servizi offerti;
• Consulenza Psicologica volta all’ascolto e al sostegno di coloro che vivono situazioni di conflittualità familiare, di violenza e maltrattamento, finalizzata a renderli consapevoli delle proprie scelte e soggetti attivi nella costruzione del proprio progetto di vita;
• Consulenza legale riguardo alla tutela dei diritti, con riferimento al diritto di famiglia, alle situazioni di maltrattamento, violenza fisica, psicologica e sessuale, molestie e sfruttamento. Si fornisce, inoltre, assistenza rispetto alle informazioni sulle modalità di denuncia e sulle possibilità di tutela legale;
• Laboratori scolastici per la diffusione della Cultura della Nonviolenza, attraverso l’attuazione di laboratori in classe, volti a coinvolgere i minori in un percorso di diffusione della cultura della non violenza, tramite un insieme di attività concrete, esercizi, giochi e simulazioni creative, con la finalità di ottenere un maggior coinvolgimento dei partecipanti
Il servizio di ascolto e consulenza si è articolato nello specifico in quattro fasi fondamentali:
1) Accoglienza e conoscenza del caso, guidando alla consapevolezza di dover cambiare atteggiamento per riacquisire l'identità perduta;
2) Osservazione;
3) Predisposizione del Piano di intervento personalizzato;
4) Attivazione degli interventi personalizzati, anche nel contesto del gruppo: infatti, conoscere persone che hanno attraversato o stanno attraversando le stesse difficoltà, verso un percorso di rinascita, fa sentire meno soli e aiuta a capire che sentimenti e reazioni che sembrano "cattivi" o "folli ", non sono affatto tali.
Il servizio di accoglienza al pubblico viene erogato secondo il seguente orario:
Carbonia, in via Costituente (fianco parcheggio ASL - sopra lavanderia)
• lunedì 9,30 - 14,00 / 15,00 - 17,30 e venerdì 9,30 - 13,30 / 15,00 - 17,30;
Iglesias, c/o i locali dell'ex pronto soccorso del CTO, in via Cattaneo
• mercoledì dalle 15,00 alle 17,30.
Negli stessi orari, gli operatori ricevono le chiamate al numero verde, 800193756 mentre negli altri orari è attiva (sempre allo stesso numero) una segreteria telefonica che ricorda le finalità e gli orari del servizio, con la possibilità di lasciare un messaggio e un recapito telefonico al quale essere ricontattati.
Gli operatori del Centro sono professioniste con formazione ed  esperienza di lunga durata nel trattamento e supporto alle vittime di violenza, condizione imprescindibile per l’accoglienza dell’utente, in quanto la formazione specifica permette di riconoscere l’entità e la natura del problema posto dalla persona interessata e di dare una risposta specifica in maniera strutturata, non dettata  da un coinvolgimento emotivo esasperato o comunque diverso dall’accoglienza empatica.

Operatori del Centro:
Dott.ssa Maria Mameli psicologa-psicoterapeuta
Dott.ssa Annalisa Ballocco Assistente Sociale
Dott.ssa Manuela Pau Avvocato

Casistica
Ogni utente che afferisce al centro viene registrato tramite una scheda di prima accoglienza, che contiene tutti i dati utili agli operatori per predisporre gli interventi successivi nel rispetto della privacy e nel rispetto della normativa vigente sul trattamento dei dati personali, per i quali gli utenti autorizzano al trattamento solo ai fini di registrazione e monitoraggio del servizio (infatti essendo un servizio realizzato con finanziamento pubblico non si può prescindere dal monitoraggio e dalla rendicontazione delle prestazioni erogate).
Per quanto riguarda l’utenza presa in carico, in questo secondo anno di attività sono arrivate al Centro numerose richieste di intervento, sia da parte di nuova utenza spontanea, che da parte di servizi del territorio. In particolare, risulta rilevante segnalare che il Centro è stato contattato per la prima volta anche da donne immigrate.
Dal 23/10/2013 al 13/06/14, gli operatori hanno ricevuto 13 chiamate al Numero Verde e sono stati in grado di attivare 14 prese in carico, compresi gli utenti che si sono recati al servizio senza contattare telefonicamente il Centro.
Prendendo in considerazione la casistica dall’apertura del Servizio, quindi dal 04/05/2012, al 13/06/14, gli operatori hanno ricevuto 58 chiamate al numero verde e preso in carico 51 situazioni.
Le richieste degli utenti hanno riguardato: presa in carico e supporto per violenza domestica, stalking, mobbing, violenza fisica e psicologica da parte di persone esterne al nucleo familiare, abuso sessuale, bullismo scolastico, aiuto per idee suicidarie. In alcuni casi sono state ricevute richieste  riguardanti problematiche non riconducibili alla finalità del Servizio.
Tutte queste richieste sono state comunque accolte e gli utenti sono stati indirizzati presso i servizi competenti.
Tutti i casi seguiti hanno visto coinvolti gli operatori in Equipe, per la predisposizione di un piano personalizzato poi condiviso con gli interessati attraverso periodici colloqui di sostegno e supporto.
La prosecuzione del percorso di uscita dalla violenza ha preso in considerazione tutte le possibili alternative da percorrere, sia facendo riferimento al recupero delle proprie risorse personali, che informando su tutti i servizi presenti nel territorio da coinvolgere come supporto per una possibile soluzione del problema presentato.
Tra le varie attività di sostegno e supporto psicologico, sono stati attivati i gruppi di auto mutuo aiuto, attraverso i quali gli utenti, grazie al confronto e allo scambio, sono stati in grado di rafforzare le  proprie capacità di scelta, autodeterminazione e autoregolazione, sviluppando parallelamente il sentimento del proprio valore e del controllo sulla situazione, la propria autostima ed autoefficacia, riducendo parimenti i sentimenti di impotenza, sfiducia e paura, l’ansietà, la tensione negativa e l’alienazione.
In diverse occasioni, è emersa la necessità di un’assistenza legale approfondita, volta a esplicitare direttamente all’utente le vie legali percorribili e la specificazione dei diritti in capo alla sua posizione. In altri casi ci si è avvalsi della collaborazione del legale telefonicamente, in presenza del richiedente. Per un utente è stato necessario più di un incontro, data la complessità della situazione.
Per quanto riguarda le persone che hanno stabilito solo un contatto telefonico, si è proceduto a richiamarle periodicamente, con l’obiettivo di riuscire a stabilire una prima interazione personale diretta che possa portare l’utente ad intraprendere consapevolmente il percorso di uscita dalla violenza. Infatti, alcuni hanno esplicitato al telefono di non sentirsi ancora pronti ad affrontare “allo scoperto” le loro problematiche ed i loro vissuti.
I colloqui effettuati sono stati condotti rispettando in tutte le situazioni i tempi dell’utente, secondo la traccia del colloquio libero e semistrutturato, attraverso i quali, in tutti i casi, si è riusciti a far emergere sia i fatti che i vissuti emotivi collegati, anche se a volte l’utente ha mostrato qualche reticenza e chiusura. I dati riferiti all’utenza e alle problematiche rilevate, nel rispetto della normativa vigente sulla privacy e dei codici deontologici implicati, sono stati raccolti in apposita modulistica dedicata.

Temi: 
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